domenica 23 settembre 2018

COSI' NON DEVE MAI PIU' ANDARE (Toro-Napoli del 23/9/2018)


C' è qualcosa che si può salvare della partita persa contro il Napoli ? in un sacrosanto clima di rabbia e critica giustificata, proviamo a trovare qualche aspetto positivo emerso dalla sconfitta contro i Partenopei. Sicuramente un buon tifo della Curva Maratona, sia per la coreografia che per i cori forti e continui. Buon tifo anche dalla nostra Primavera falcidiata da diffide e divieti e che ancora una volta è stata messa a dura prova dall'inserimento coatto di tifosi ospiti isolati in una prateria di seggiolini vuoti, i quali avrebbero di sicuro gradito un'ubicazione nei distinti, visto che non saranno stati più di 50. Ah..un tifoso ospite aveva con sé il casco da moto...non scherzo se mi viene il dubbio che non sia vietato introdurre i caschi allo stadio,nel caso fatemelo sapere che non lo lascio più appeso alla Vespa, anche quando piove...
Quindi qualcosa di positivo fuori dal campo c'è stato.
Ma in campo ??? no, in campo proprio no. Forse, se proprio vogliamo essere ottimisti (illusionisti?), possiamo provare ad affermare che dopo la trasformazione del rigore, il Gallo Belotti ha preso coraggio, grinta e lucidità e ha concluso la partita in crescendo, sgobbando per tre da centrocampo in avanti. Ma forse e poi  solo  questo.
Nient'altro di positivo da segnalare. Il difetto maggiore della prestazione lo trovo nella mancanza di personalità. Prendere goal e per errori grossolani difensivi come quello di Moretti e Nkoulou dopo solo 4 minuti può sicuramente "ammazzare" lo stato d'animo di una squadra di giocatori di livello medio (mediocri suona male..)come la nostra, magari dopo aver preparato con il Mister per l'intera settimana la partita con minuziosità e studio tattico. Ma crollare con la stessa facilità con la quale un soffio d'aria fa crollare una castello di carte, non è accettabile per una squadra come il Toro, soprattutto se gioca in casa e anche se ha davanti  quella che, potenzialmente, è la seconda forza del campionato.Se regali un tiro da pochi metri in area a gente come Insigne , puoi star certo che ti fa goal. La capacità di squadre come la nostra, si misura proprio nel NON commettere errori macroscopici quando si affrontano squadre imbottite di fuoriclasse come il Napoli, in questi casi,solo giocando concentrati, attenti, determinati e atleticamente preparati, si può sperare di fare risultato.
Ma se dopo 4 minuti, i nostri difensori piazzano un pasticcio con colpi da "flipper" nella nostra area, la storia della partita cambia percorso e prende quello della salita ripida, ripidissima direi...
Poca personalità quindi, affanno e imprecisione. In tutti i reparti direi. Per una difesa che ha presentato la sagra degli errori (questa volta Izzo compreso) ha fatto eco un centrocampo impalpabile sia in fase di copertura che di costruzione . Meitè e Aina non ha replicato le buone prestazioni delle prime partite, Rincon non in forma, Baselli senza intuizioni né costruzioni (Soriano ancora non giudicabile..) e Berenguer solito incompreso, con momenti elettrizzanti come l'azione che gli ha procurato il fallo del rigore ma gran parte del tempo del match giocato con un susseguirsi di palle perse e avversari che gli vanno via.
Zaza ha corso e lottato, concretizzando poco e soprattutto non legando ancora bene col Gallo, del quale abbiamo già detto di una prestazione dignitosa dopo il goal ma scarsa nella prima parte della gara. Incolpevole Sirigu sui tre goal e ingiudicabili i giovani Edera e Parigini entrati a giochi fatti.
Mazzarri non si spiega, ma ammette la pessima prestazione. Dice che avrebbe dovuto cambiarne almeno 8 su 11. Di sicuro è stato obbligato a cambiarne 2 che sono di livello difficile da sostituire e cioè Iago Falque e Ansaldi, la loro mancanza si è sentita parecchio, ma non deve essere un alibi, perché l'atteggiamento della squadra è stato sommesso, rinunciatario, addirittura arrendevole.
Faccio sempre l'esempio del Toro degli anni '70, che anche nelle stagioni dove non raggiunse il primo (1976) o secondo posto (1972 e 1977), in casa era una brutta bestia da affrontare per qualsiasi squadra, grazie a prestazioni arcigne e determinate,caratterizzate da forte personalità e consapevolezza di un nome e una tradizione che incuteva (e dovrebbe incutere ancora oggi)non solo rispetto, ma anche timore a chiunque. Il Mister dev'essere in grado di trasmettere ai ragazzi la consapevolezza che a Torino col Toro si soffre e che chi ci affronta al Grande Torino è veramente "fuori casa".
Il livello qualitativo dei nostri calciatori lo conosciamo, oggettivamente è medio (mediocre suona male). E quando si è di livello medio, con impegno, sudore, grinta, lavoro e abnegazione si possono rendere anche prestazioni buone e talvolta "ottime".
Dobbiamo avere più fiducia in noi stessi e non smarrirci se ci trova in svantaggio. Contro l'Inter, seppur fuori casa, personalità e impegno ci avevano fatto recuperare una partita che sembrava persa e per giunta contro una squadra di livello ben più alto del nostro. Vuol dire che possiamo e dobbiamo fare meglio.
E allora facciamolo ancora e sempre, senza se e senza ma, già da mercoledì in un campo molto difficile come quello dei nostri storici e rispettati avversari bergamaschi dell'Atalanta.
Uniti come un pugno, come diceva il grande Margaro.
Sempre e solo: Forza Toro !
oSKAr (Oscar Giammarinaro)
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