domenica 6 dicembre 2020

C'E' UNA STELLA NEL TUO FUTURO E UN BEL GIORNO ARRIVERA'.L'IMPORTANTE E' TENERE DURO COME FA LA TUA CITTA' (dall'inno granata "Sempre Tu"

 Quella maglia granata è la nostra. Il Toro Siamo noi. Non sono le solite frasi fatte. Risultati così vergognosi,la squadra ce li ha già fatti vivere più volte in passato, almeno negli ultimi 27 anni, spesso,molto spesso. Mi viene in mente il Toro-Milan del 2003, quando Massimo  apriva la recinzione ed entrava in campo, seguito da altri tifosi granata.

Oggi sarebbe impossibile, prima di tutto perché negli stadio non si può entrare, poi perché probabilmente, a sfondare, si rischierebbe una pallottola in mezzo agli occhi dalle forze dell'ordine (metafora per sottolineare l'assurda schiacciante repressione nei confronti degli ultras) e poi perché noi, il Popolo Granata, non siamo più quello del 2003. Tra il 1993 e il 2012, nonostante la squadra fosse di livello infimo, la nostra tifoseria era da champions. Tanti. Uniti. Forti. Coraggiosi. Belli. Determinati.

Mentre i mascalzoni in società ci avevano fallire, noi eravamo ogni sera per sotto il Municipio per evitare di cadere in mano ad altri mascalzoni. L'hotel Campanile fu l'apice della compattezza che dimostrava che il Toro, alla fine, eravamo (e saremmo) noi tifosi. Alla fine, essere il Popolo Granata, ci faceva sentire campioni, custodi di una Storia unica al mondo, Invincibili sugli spalti come quegli Invincibili, forti e coraggiosi come Ferrini e come i campioni del 1976. "Siamo il Toro" ci dicevamo. Cortei di tifose/i fieri, compatti,consci di essere parte di una realtà ammirata, temuta, rispettata in tutta Europa.

Per poter usare il Toro a proprio uso e consumo, bisognava passare sopra al vero Toro, cioè noi tifosi., cosa che credevamo impossibile. Invece la strategia "dividi e impera" ha funzionato benissimo. Passo dopo passo, noi tifosi ci siamo sempre più divisi, addirittura sbriciolati. Al punto che, in alcuni estremi casi, il nostro primo nemico è diventato un altro fratello granata. Certo, i motivi non sono semplici, né superficiali. Nessuno si è divertito a dover vivere questa situazione e nessuno ci ha guadagnato, o meglio.. ci abbiamo perso tutti e stiamo perdendo tutto noi, anno per anno e giorno per giorno.

Certo. In giorni di lockdown non ci si può vedere, non si può far sentire la nostra presenza, la nostra voce.

Ma il Toro sta sparendo e nessuno provi a negarlo. Finiti i tifosi, finisce il Toro.

Non abbandoniamo il Toro. La nostra Storia è il vero patrimonio da tutelare, da trasmettere alle generazioni future e a chi indossa quella maglia quando scende in campo. Retorica ? no, basta fare i "pratici" e "al passo coi tempi". Il Toro non può essere una squadra come le altre, seppur parte di questo diverso e pessimo calcio moderno. No può esserlo perché, come diceva Mondonico, il Toro "è un'idea" e aggiungeva che "tifare è sperare in un mondo migliore". 

Giovani cuori granata, riusciremo a superare le divisioni (che non mi permetto di giudicare e non le considero un mero peccato di orgoglio) e a spingere anche i "vecchi" tifosi come noi a compattarci e a impedire alla nostra storia di sparire ? Riusciremo a obbligare a far rispettare la nostra maglia e la nostra squadra ? 

Continuiamo a perdere una partita dopo l'altra, derby o non derby, per il semplice motivo che abbiamo dei calciatori scarsi e che più di tanto non possono fare. Non ci sono ricambi e non si può girare a 1000 per 95 minuti e alla fine, quando non ce n'è più, si subisce. 

Il Toro torni in mano ai tifosi e se i tifosi sapranno, sapremo, essere uniti "come un pugno" possiamo sperare di avere un futuro, degno della meravigliosa appartenenza che significa essere il Popolo Granata.

oSKAr (Oscar Giammarinaro)

Granata Mods Curva Primavera NON tesserata